Ticket Naspi 2019, licenziare costa di più
di Gabriella Lax
Considerato il costo del Ticket Naspi 2019, ai datori di lavoro conviene sempre meno licenziare. La misura introdotta dalla riforma Fornero (art. 2, co. 31 della L. n. 92/2012), stabilisce l'obbligo per il datore di lavoro, in caso di interruzione involontaria di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, di corrispondere un contributo, chiamato appunto ticket NASpI (o ticket licenziamento).
Ticket Naspi 2019 aumentato
È aumentato il ticket NASpI 2019 per gli eventi di licenziamento avvenuti dall'1 gennaio al 31 dicembre prossimo. Il contributo dovuto dai datori di lavoro per ogni anno di anzianità aziendale maturato dal lavoratore, è di 500,79 euro, cioè 5,45 euro in più rispetto 2018 (quando era di 495,34 euro). Considerato il triennio (contributo massimo), il ticket può arrivare fino a un importo di 1.502,37 euro (1.486,02 nel 2018).
Le somme aumentano in caso di licenziamento avvenuto in ambito collettivo, e qualora non sia stato raggiunto un accordo aziendale. In questi casi l'aliquota percentuale del contributo da versare nei predetti casi passa dal 41% all'82% (moltiplicato per tre nei casi in cui non si raggiunga l'accordo sindacale). Rientrano nel campo di applicazione della normativa le imprese soggette alla Cigs che effettuano riduzioni di personale nell'ambito di procedure di licenziamento collettivo.
È stata l'Inps a specificare che è necessario considerare quale scadenza il termine di versamento della denuncia contributiva successiva a quella del mese in cui si verifica la risoluzione del rapporto di lavoro. In base alle interruzioni dei rapporti di lavoro avvenuti nel mese di gennaio 2019, i termini di versamento e trasmissione telematica all'Inps sono fissati rispettivamente: al 18 marzo (pagamento) e al 31 marzo (trasmissione denuncia).