19 Giu 2016
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di Pino Ingardia, ufficio Sviluppo CIDEC/FIARCOM
Nel salone consiliare di Palazzo D’Alì del Comune di TRAPANI si è svolto negli scorsi giorni un interessante seminario a cura della società di consulenza DES srl del dr. Saverio Panzica indirizzato alla applicazione ed estensione della imposta di soggiorno, alla presenza di amministratori e operatori turistici nel quadro del confuso ginepraio in cui si dibatte l’applicazione della imposta di soggiorno in tante città italiane.
A dire il vero – secondo accreditate stime- l’area della ricettività extralberghiera (case vacanze B&B, agriturismi, appartamenti in affitto etc) costituisce l’equivalente dei 2 terzi della offerta ricettiva del territorio e dunque un approfondimento delle normative relative è apparso molto utile per affrontare il ginepraio attuale sul quale con molta leggerezza e discutibilità si parla di abusivismo tout court.
In modo particolare il faro dell’attenzione del seminario si è centrato sugli appartamenti in affitto, offerte ricettive che con molta leggerezza sono state da qualche parte considerate abusive, e che invece sono regolate dalle norme civilistiche nazionali, ovviamente escluse nella normativa siciliana che affronta l’area delle attività professionali del turismo, e che non sarebbe male considerare come attività non professionali e normarne le caratteristiche, come ha fatto la regione Toscana.
Naturalmente – è stato chiarito – le locazioni pure escludono tassativamente servizi aggiuntivi come il cambio della biancheria, la pulizia etc. che le riqualificherebbe in attività professionali soggette alla Scica e alla partita IVA; che detti immobili devono essere in possesso di certificato di agibilità/abitabilità e di certificazione degli impianti elettrici per la sicurezza dell’ospite.-
Resta da considerare, al di là della validità del seminario e della legittimità della imposta introdotta dal Comune di Trapani, tutta la parte relativa al coinvolgimento degli operatori economici del settore e delle sue rappresentanze associative, che ne risultano attualmente del tutto escluse e trattate con un rapporto gerarchico assolutamente improprio; questo coinvolgimento favorirebbe una più’ diffusa e convinta adesione delle strutture di ospitalità, specialmente quando si consideri di programmarne i proventi in rapporto alle finalità turistiche, oggi molto improbabile perché entrano a far parte del calderone generale del Bilancio comunale.
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14 Apr 2016
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Firmata la norma destinata ai lavoratori del settore privato che raggiungono entro fine 2018 i requisiti per andare in pensione. Prevede una riduzione dell'orario tra il 40 e 60%, il versamento esentasse dei contributi previdenziali in busta paga e quello dei contributi figurativi per non intaccare l'assegno del futuro. Uil: "Rischio esclusione per le donne"
Il decreto sul cosiddetto "invecchiamento attivo" è stato trasmesso ieri alla Corte dei Conti e diventerà operativo dopo la registrazione. Pressoché unanime la reazione : bene, ma è un piccolo passo che non risolve il problema della flessibilità, è il tono dei commenti.
Fiarcom esprime apprezzamento per la iniziativa governativa, anche se l’ottimo sta nel ripristino dei requisiti ante Fornero.
A sollevare un problema tecnico è invece la Uil, per la quale lo strumento "rischia di essere precluso alle donne" per effetto del diverso requisito anagrafico previsto in questi anni e dell'equiparazione nel 2018 dell'età tra maschi e femmine. Le donne nate nel 1951 - che raggiungerebbero i 66 anni e 7 mesi entro il 2018 sono già uscite con la finestra mobile nel 2012. Quelle nate nel 1952 escono quest'anno con 64 anni mentre quelle del 1953 raggiungeranno i requisiti fuori tempo massimo. Si aprirebbe poi un problema quando, a inizio 2018, verranno adeguati al rialzo i requisiti pensionistici con il rischio di mettere "fuori gioco" alcuni lavoratori che attualmente potrebbero ricorrere al part-time.
Il funzionamento. Per accedere al part-time agevolato, il lavoratore interessato deve richiedere all'Inps - o attraverso i patronati, o via web se si ha il Pin oppure ancora agli sportelli dell'Istituto - la certificazione che attesta il possesso del requisito contributivo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre 2018. Una volta ottenuta la certificazione da parte dell'Inps, il lavoratore e l'azienda stipulano un "contratto di lavoro a tempo parziale agevolato" nel quale viene indicata la misura della riduzione di orario. La durata del contratto deve esser pari al periodo che manca al lavoratore per arrivare alla pensione di vecchiaia.
Fiarcom è disponibile a fornire la necessaria assistenza al riguardo.
Una volta siglato il contratto, nel giro di cinque giorni devono arrivare prima il nulla osta della Direzione territoriale del lavoro e quindi, in altri cinque giorni, l'autorizzazione finale da parte dell'Inps. Le risorse stanziate dal governo per coprire la contribuzione figurativa sono 60 milioni per il 2016, 120 milioni per il 2017 e di nuovo 60 milioni per il 2018. Secondo una ricognizione della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la platea di potenziali interessati (cioè gli occupati dipendenti ad esclusione del settore pubblico, considerando gli over 60 anni) è di 389mila persone, per la grande maggioranza (72%) uomini. (da LA REPUBBLICA del 13 aprile 2016)
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