Vediamo di riepilogare in sintesi cosa cambia con la manovra finanziaria 2019 di Bilancio alla luce della nuova nota di aggiornamento del DEF – Documento Economico Finanziario che sarà approvata a dicembre e le novità che apporteranno su fronte delle pensioni, aumentando il reddito di cittadinanza, introducendo una flat tax che già c’è e avviando un nuovo condono fiscale che prenderà il nome di pace fiscale.
Con l’ultima nota di aggiornamento del documento economico finanziario 2019 la manovra finanziaria dovrebbe avere un valore complessivamente pari a 38 miliardi di euro. Stiamo parlando quindi di una manovra finanziaria particolarmente vigorosa rispetto al passato è costituita dalle seguenti voci di spesa:
- 9 miliardi di euro saranno destinati al reddito di cittadinanza o di inclusione e all’aumento della soglia minima delle pensioni che dovrebbe attestarsi sui 780 euro per gli aventi diritto;
- 7 miliardi saranno destinati alla riduzione delle quote anni due e contributive per accedere alla pensione:
- 1 miliardo sarà destinato al centro per l’impiego;
- 2 miliardi saranno destinati all’introduzione della frattazza ossia di un’imposta sostitutiva fissa piatta per i redditi da lavoro autonomo o le nuove iniziative imprenditoriali;
- 1 miliardo sarà destinato alle assunzioni presso le forze dell’ordine;
- 1,5 miliardi per erogare gli indennizzi ai soggetti che hanno subito delle truffe;
- 12,5 miliardi saranno destinati ad evitare gli aumenti imminenti dell’Iva sui beni di consumo e le accise;
- 1,5 miliardi sarà destinato alle agevolazioni fiscali riguardanti il super ammortamento e l’iper ammortamento e per sostenere le agevolazioni fiscali per l’incremento;
- 2,5 miliardi per le spese indifferibili.
Anticipo che Pensioni con Quota 100 e Reddito di cittadinanza (in pratica i due cavalli di battaglia del nuovo governo faranno parte di due decreti ad hoc a parte) come per magia sono volati via come una piuma….
Pil e Parametri 2019, 2020, 2021
Dal punto di vista dei parametri il piano industriale che bellina manovra finanziaria dovrebbe portare il PIL 2019 all’1,5% e all’1,6% nel 2020. Nel 2021 è prevista la riduzione all’1,4%.
Il rapporto deficit/Pil invece si attesterà a quota 2,4% nel 2019 2,1% nel 2020 e 1,8% nel 2021. In compenso il rapporto debito pubblico/PIL si attesterà secondo le previsioni al 130,9% nel 2018 al 129,2%, nel 2019 e dal 126,7% nel 2020.
Già la previsione di uno scenario di decrescita sul breve, medio periodo è qualcosa che sicuramente un messaggio non di immediata distensione e non mi sembra personalmente di riuscire a dare l’idea di una manovra ardita tendente allo sviluppo del paese; sembra privilegiare più una logica hit and run che non farà piacere ai mercati finanziari. Non mi fate leggere nei commenti che non vi importa dei mercati perchè sono parte dei nostri soci finanziatori e non comprendere questo significa far male al paese e alle generazioni future che si accolleranno un costo del debito pubblico venduto a tassi di interesse molto più elevati definito proprio dalla scarsa domanda indotta dalla poco fiducia nella crescita futura del paese. Spero che questo ragionamento sia chiaramente espresso in sintesi e che sia metabolizzato anche dai signori che, forse volutamente, scrivono falsità apposta per attirare il popolino nella trappola dell’odio e proponendo l’utopico isolamento politico ed economico, come se fossimo indipendenti dal resto del mondo….se solo ci penso mi prudono le mani. Se non capite questo non continuate a leggere l’articolo ma andate su qualche altro blog solo per citarne alcuni quelli che si proclamano antivax.
Reddito di cittadinanza 2019
Il reddito di cittadinanza è la domanda per il reddito di cittadinanza potrà essere inoltrata da tutti i cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio della Repubblica italiana da almeno 10 anni. Non è dato sapere se potrà essere richiesto da maggiorenni o minorenni con nucleo familiare autonomo. Il reddito al di sotto del quale potrà essere chiesto il reddito produzione di cittadinanza è € 9.360.
Il numero di beneficiari che idealmente potrebbero richiedere l’accesso a questo ammortizzatore sociale è di circa 7 milioni di persone.
Pensioni 2019 requisiti e quote minime tra età anagrafica e contributi versati
L’ipotesi che sono allo studio e che sono state inserite nel DEF 2019 o documento economico finanziario prevedono la cosiddetta quota 100 con dei limiti minimi di contributi da versare oggi età anagrafica.
Saranno infatti indispensabili almeno 38 anni di contributi da versare… un’infinità.
Per cui si potrà andare in pensione a:
a 63 anni con 38 anni di contributi raggiungendo la quota 101
a 64 anni raggiungendo quota 102
a 65 anni raggiungendo quota 103
Flat Tax 2019: come funziona
In realtà la flat tax altro non è che il regime forfettario dei contribuenti minimi o delle nuove iniziative imprenditoriali per i quali si prevede un aumento della soglia dei ricavi che potrebbe essere pari a 65 mila euro o a 100 mila euro a seconda del codice attività ATECO utilizzato. Anche nell’attuale regime dei minimi sono stabile differenti soglie di ricavi massimi e coefficienti massimi di redditività a cui applicare una aliquota del 15% o 5% nei primi cinque anni di attività. Sicuramente questa tipologia di regime fiscale contribuenti. Sarebbe auspicabile anche consentire l’incremento della soglia di 20 mila euro in investimenti di beni ammortizzabili (escluse anche le auto) ma possibili per l’acquisto di attrezzature e macchinari strumentali all’attività. staremo a vedere comunque quali elementi di novità si porteranno a fine dicembre. Tutti speriamo in un aumento fino a 100 mila euro e l’aliquota per i primi 5 anni al 5% nonché un innalzamento del limite di acquisto di bei ammortizzabili.
Inasprimento delle pene per i ladri furbetti del modello ISEE
Inutile inasprire le pene se on avete gli strumenti o la forza ispettiva per smascherare i ladri della res pubblica. Non si chiamano furbetti. Sono ladri e chiamateli così anche in televisione e vedrete che si vedrà meno gente andare a fare la spesa i mattina o stare al bar pur essendo pienamente impiegata o aver dichiarato un ISEE di mille euro annue.
Riflessioni: cosa ne pensate? Siete soddisfatti?
Personalmente al momento l’ipotesi sul tavolo contenute nella bozza della manovra non lasciano intendere un disegno ardito volto allo sviluppo del sistema paese e non mi sembra neanche di intravedere un allineamento ai ripetuti inviti da parte della commissione europea a porre in essere quelle riforme strutturali indispensabili alla crescita del paese. Draghi, nel corso dei suoi ripetuti interventi, ha già più volte allertato l’Italia a mettersi in rotta e non inseguire i proclami populisti dell’attuale governo che minano alle basi la fiducia dei mercati nel nostro paese. I mercati giudicano e sono piuttosto severi e imparziali nel farlo; manifestano eventuali dissensi attraverso le aste periodiche e frequenti dei nostri BTP. Questi rappresentano dei piccoli banchi di prova in cui l’operato del nostro paese viene valutato in termini numerici chiari ed inequivocabili basati sulla legge domanda-offerta. Più la fiducia cresce più i BTP sono appetibili e aumentando la domanda diminuirà il tasso di interesse che il paese dovrà corrispondere ai sottoscrittori e minori saranno gli esborsi dello Stato ma anche per esempio di coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, solo per fare un esempio scemo ma calzante. Gli investitori quindi hanno bisogno di riforme e vogliono vedere un cambiamento strutturale del paese. Una manovra finanziaria a 38 miliardi, seppur robusta, dentro non ha alcuna misura volta allo sviluppo in alcun settore strategico del paese. Cerca di fornire liquidità per incrementare i consumi ma manca una visione di medio lungo periodo che è a mio avviso indispensabile.
Per questo l’Europa è contro questa manovra finanziaria di bilancio 2019 e ne ha tutte le ragioni.È dal 2012 che ce lo dice; solo con il Governo Monti è stato fatto un lavoro di riassetto organizzativo e strutturale teso a riportare il rapporto deficit Pil al di sotto dei livelli accettabili e consentiti dagli accordi presi con la comunità europea. Chi ancora parla di uscire dall’Europa o di rivedere questi trattati o si considera indipendente da qualsiasi altro paese della comunità europea non sta facendo altro che cercare di attirare l’attenzione da parte di un popolo che ancora non vuole abbandonarsi all’idea di far parte di un sistema legato indissolubilmente con gli altri paesi per cui è inutile fare chiacchiere da bar e cercare di portare nella manovra di bilancio quelle misure che siano in grado di riportare la fiducia dei mercati. Nel frattempo auguro buona fortuna per la prossima settimana perché sarà una settimana in cui si ballerà parecchio sui mercati.
-da TASSE E FISCO